Perché si usa?
CHROMagar Orientation Medium è un terreno di coltura di orientamento (Fig.1) sviluppato da A. Rambach e commercializzato dalla BD Diagnostic System.
Il terreno non selettivo è utile per l’isolamento, l’identificazione diretta, la differenziazione e la conta di agenti patogeni del tratto urinario.
Permette di differenziare ed identificare l’Escherichia coli e gli enterococchi senza ulteriore test di conferma.
Tra i principali patogeni (60-70% delle infezioni) delle vie urinarie si possono citare i gruppi di E. coli, enterococchi, Klebsiella, Enterobacter, Serratia, Proteus, Morganella e Providencia, accompagnati da Staphylococcus saprophyticus e Streptococcus agalactiae con minor frequenza e specialmente nei pazienti donna.
Data la diversa sensibilità microbica dei vari microrganismi, per poter intraprendere un’efficacie e mirata terapia antibiotica, è necessario identificarli con estrema precisione.
L’identificazione attuale viene condotta tramite test biochimici di consumo del substrato che, tuttavia, risultano essere tra le procedure più lungo attuate nei laboratori diagnostici.
Figura 1
CHROMagar Orientation medium
[Fonte: mast-group.com]
Come funziona?
Per esempio, E. coli possiede enzimi per il metabolismo del lattosio ma non è dotato di beta-glucosidasi, al contrario, diverse Enterobacteriaceae presentano beta-glucosidasi e non gli enzimi per il lattosio.
E’ proprio grazie all’espressione di diverse tipologie di enzimi che avviene l’identificazione: la miscela cromogena, infatti, rilascia composti dal diverso colore a seconda di quale enzima è responsabile la sua degradazione. Questo assicura la differenziazione diretta di alcune specie, o la rilevazione di determinati gruppi di organismi, mediante semplici test di conferma.
Procedura del test
Dopo aver caricato adeguatamente l’ansa, si procede con l’inoculo del campione a metà della piastra con una sola strisciata da cui espandere ulteriormente l’inoculo (metodo a T).
Successivamente, le piastre vanno incubate in posizione invertita a 35-37°C, in anaerobiosi, per 20-24 h.
E’ assolutamente necessario evitare di esporre il terreno di coltura alla luce durante l’incubazione quest’ultima, infatti, degrada i cromogeni essenziali per la reazione.
Al termine dell’incubazione, quando la colorazione è ormai evidente, è possibile esporre la piastra a sorgenti luminose.
Composizione del terreno
Tabella 1
Composizione del terreno di coltura
CHROMagar Orientation
[Fonte: instruction
for use CHROMagar Orientation].
Il pH finale del mezzo risulta essere di 6,9.
Le piastre vanno conservate al buio a temperatura compresa tra i 2 e gli 8°C, nella confezione originaria e fino alla data di scadenza indicata.
Risultati della crescita
Per la loro identificazione o differenziazione si fa riferimento alla Tabella 2, oppure si possono utilizzare i risultati come linee guida da accostare ad ulteriori test di conferma.
Tabella 2
Riferimenti per l’identificazione o differenziamento delle colonie sviluppatesi su CHROMagar Orientation
[Fonte: instruction for use CHROMagar Orientation]
(a) = gruppo Klebsiella, Entrobacter, Serratia
(b)
= gruppo Proteus, Morganella, Providencia
(c)
= il colore dall’ambra al marrone scuro è dovuto alla triptofano
deaminasi (TDA), comune a tutti gli organismi che fanno parte del
gruppo PMP. Circa il 50% dei ceppi di Proteus vulgaris produce
colonie blu su terreno da ambra marrone
(d) = test
convenzionale per l’acido solfidrico
Per l’identificazione con i test di conferma si procede come previsto dalla Fig. 2:
Figura 2
Linee guida per l’utilizzo dei test di conferma
[Fonte: instruction
for use CHROMagar Orientation]
Immagini esemplificative
Aspetto delle colonie dei diversi microrganismi su CHROMagar Orientation (Fig. 3):
Figura 3
Morfologia caratteristica delle colonie dei diversi
microrganismi sul terreno di coltura
[Fonte:
sfamjournals.onlinelibrary.wiley.com]
CHROMagar Orientation è un terreno di coltura cromogeno per
l’identificazione diretta, la differenziazione e la conta di agenti
patogeni
comuni del tratto urinario.
Tuttavia, essendo un
terreno non selettivo supporterà la crescita anche di altri
microrganismi non direttamente correlati.
Per questo, le colonie
che presentano il loro colore naturale (panna) e che non hanno
reagito con i cromogeni, dovranno essere ulteriormente differenziate
con test biochimici o sierologici adeguati.
Inoltre, i
bacilli Gram-negativi diversi da quelli del gruppo KES, possono dare
luogo a colonie di grandi dimensioni e dal colore blu.
Anche in
questo caso si procede con l’identificazione biochimica più
specifica.
Molto raramente, isolati di Aeromonas
hydrophila possono formare colonie dal rosa al
rosa acceso simili a quelle di E. coli.
Possono essere
differenziati tramite un test per l’ossidasi (Aeromonas
positivo e E. coli negativo).
Il terreno di coltura
non supporta la crescita di microrganismi esigenti come
Neisseria,
Haemophilus
e Mycoplasma
spp.